SPIRAGLI / REFF 2024 / 17III24 VIGNOLA
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SPIRAGLI / REFF 2024 / 17III24 VIGNOLA

Domenica 17/03/2024 Circolo Arci Ribalta (ex-lavatoio, via Zenzano, Vignola) SPIRAGLI, a cura di Jonny Costantino. «La sperimentazione qui non si vuole quale puro gioco formale bensì come urgente ricerca linguistica di un contatto conflagratorio tra la vita e l’arte. Gli spiragli, lo sappiamo, possono occludersi. Oppure, al contrario, divenire feritoie. Feritoie di luce e calore. La luce e il calore che irradiano dalla ferita» (JC).
“Poesie 1994-2024” di Giovanni Peli: un estratto dell’introduzione e 5 poesie
Libri Poesia

“Poesie 1994-2024” di Giovanni Peli: un estratto dell’introduzione e 5 poesie

«Nell’ambito di una più ampia riflessione sul genere lirico (quello che vive in Peli come fenomeno culturalmente radicato) siamo portati anche a considerare la questione dell’intertestualità, che regolarmente è soggiacente, addirittura fondante, nel suo affidarsi a un continuum della parola. In questo senso lo studio di ciò che è immaginazione e, viceversa, effettività occupa un posto fondamentale nell’analisi del procedere in versi, dando luogo a una riflessione approfondita sugli innesti che costellano la creazione letteraria, sia essa appunto narrante uno stato dell’essere, sia essa rivolta a un ragionamento inerente la vita in generale, sia quale risultanza di un’analisi votata allo scoprire l’animo di colui o colei che sta dinnanzi al poeta.»
Le mosche non perdono tempo: eros e ritmo in “Grave disordine con delitto e fuga” di Ezio Sinigaglia (con estratto)
Libri

Le mosche non perdono tempo: eros e ritmo in “Grave disordine con delitto e fuga” di Ezio Sinigaglia (con estratto)

«Grave disordine sarà anche un romanzo breve, ma sembra piuttosto un’immensa, lunghissima tenzone silenziosa e tesa tra due personaggi che prendono misure sartoriali sull’anima, sulla storia e sui desideri dell’altro. Le pagine sono 105, pochissime, ma se si entra in sintonia con lo scrittore, come dicevo all’inizio, è impossibile socchiudere il libro senza averlo finito, proprio come accade con i racconti.»
Larve
Racconti

Larve

«La luce filtra dagli anelli di vetro e si dissipa nella stanza bassa, tra il bancone e le vetrine. Accende le punte dei peli di un tasso, l’iridescenza del collo di un’anatra maschio. Enea ricorda un’altra luce e l’uomo seduto allo sgabello, un uccello davanti ad ali e pancia aperte. Lui lo lavora col raschietto. Gratta via la pelle, scuoia con metodo la piccola carcassa. Neanche una piuma si disperde sul bancone. C’era odore d’alcool e il suo profumo di cassetti stemperato nell’aria d’oro, intrappolato in una stanza troppo bassa.»
IL BUIO (Moresco Dell’Atti Deiola)
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IL BUIO (Moresco Dell’Atti Deiola)

Santa Rita da Cascia, la religiosa umbra molto venerata in tutto il paese, è la protagonista dell’opera teatrale del grande romanziere mantovano Antonio Moresco, che ne immagina un ritorno nel nostro tempo. La Santa, interpretata dalla torinese Alessandra Dell’Atti, è in dialogo con la Voce dell’autore, cui rivela la verità sulla propria vita precedente all’ingresso in monastero... Una vicenda tragica narrata per lacerti, immersi nell’oscurità, in quel “buio” che è creatore di figure e oggetti e indispensabile fondale di quelle ombre di cui è artefice la nuorese Rita Deiola, performer e ombrista... "Il buio" è l'esordio nella regia teatrale di Antonio Moresco.
SPIRAGLI / REFF 2024 / 17III24 VIGNOLA
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Domenica 17/03/2024 Circolo Arci Ribalta (ex-lavatoio, via Zenzano, Vignola) SPIRAGLI, a cura di Jonny Costantino. «La sperimentazione qui non si vuole quale puro gioco formale bensì come urgente ricerca linguistica di un contatto conflagratorio tra la vita e l’arte. Gli spiragli, lo sappiamo, possono occludersi. Oppure, al contrario, divenire feritoie. Feritoie di luce e calore. La luce e il calore che irradiano dalla ferita» (JC).
“Poesie 1994-2024” di Giovanni Peli: un estratto dell’introduzione e 5 poesie
Libri Poesia

“Poesie 1994-2024” di Giovanni Peli: un estratto dell’introduzione e 5 poesie

«Nell’ambito di una più ampia riflessione sul genere lirico (quello che vive in Peli come fenomeno culturalmente radicato) siamo portati anche a considerare la questione dell’intertestualità, che regolarmente è soggiacente, addirittura fondante, nel suo affidarsi a un continuum della parola. In questo senso lo studio di ciò che è immaginazione e, viceversa, effettività occupa un posto fondamentale nell’analisi del procedere in versi, dando luogo a una riflessione approfondita sugli innesti che costellano la creazione letteraria, sia essa appunto narrante uno stato dell’essere, sia essa rivolta a un ragionamento inerente la vita in generale, sia quale risultanza di un’analisi votata allo scoprire l’animo di colui o colei che sta dinnanzi al poeta.»
Le mosche non perdono tempo: eros e ritmo in “Grave disordine con delitto e fuga” di Ezio Sinigaglia (con estratto)
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Le mosche non perdono tempo: eros e ritmo in “Grave disordine con delitto e fuga” di Ezio Sinigaglia (con estratto)

«Grave disordine sarà anche un romanzo breve, ma sembra piuttosto un’immensa, lunghissima tenzone silenziosa e tesa tra due personaggi che prendono misure sartoriali sull’anima, sulla storia e sui desideri dell’altro. Le pagine sono 105, pochissime, ma se si entra in sintonia con lo scrittore, come dicevo all’inizio, è impossibile socchiudere il libro senza averlo finito, proprio come accade con i racconti.»
Larve
Racconti

Larve

«La luce filtra dagli anelli di vetro e si dissipa nella stanza bassa, tra il bancone e le vetrine. Accende le punte dei peli di un tasso, l’iridescenza del collo di un’anatra maschio. Enea ricorda un’altra luce e l’uomo seduto allo sgabello, un uccello davanti ad ali e pancia aperte. Lui lo lavora col raschietto. Gratta via la pelle, scuoia con metodo la piccola carcassa. Neanche una piuma si disperde sul bancone. C’era odore d’alcool e il suo profumo di cassetti stemperato nell’aria d’oro, intrappolato in una stanza troppo bassa.»
IL BUIO (Moresco Dell’Atti Deiola)
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Santa Rita da Cascia, la religiosa umbra molto venerata in tutto il paese, è la protagonista dell’opera teatrale del grande romanziere mantovano Antonio Moresco, che ne immagina un ritorno nel nostro tempo. La Santa, interpretata dalla torinese Alessandra Dell’Atti, è in dialogo con la Voce dell’autore, cui rivela la verità sulla propria vita precedente all’ingresso in monastero... Una vicenda tragica narrata per lacerti, immersi nell’oscurità, in quel “buio” che è creatore di figure e oggetti e indispensabile fondale di quelle ombre di cui è artefice la nuorese Rita Deiola, performer e ombrista... "Il buio" è l'esordio nella regia teatrale di Antonio Moresco.
“Manualetto per la prossima vita” di Ermanno Cavazzoni
Libri

“Manualetto per la prossima vita” di Ermanno Cavazzoni

Per vivere ci vorrebbe un libretto di istruzioni. Veniamo catapultati nel mondo senza preparazione, e quando finalmente crediamo di avere imparato come si fa, non c’è più tempo.
Imperativi umani
Racconti

Imperativi umani

«Germaine, Germaine: ci insegnano a credere nella non violenza: chi uccide è assassino o eroe, a seconda della fazione a cui appartiene e che sopravvive per raccontarlo. La Storia è un insieme di omissioni e tu sei tra queste: sei una donna, sei un’anarchica, sei un’assassina. Germaine, Germaine: non c’è spazio per te fra gli eroi. Ma una risata ti crepa le labbra in una smorfia. Ogni respiro ti spacca il petto, eppure ridi: che t’importa di essere un eroe? Gli eroi sono per chi dorme nell’ombra dei vincitori. E tu di certo non sei tra loro.»
Ho visto Maradona
Libri Racconti

Ho visto Maradona

«La mia è una posizione privilegiata perché Maradona lo si può vedere davvero solo ballando, solo condividendo l’instabilità dei difensori che lo affrontano, solo galoppando al ritmo che decide lui, solo correggendo di continuo inquadratura e messa a fuoco, solo incorniciandolo dentro una visione cubista, e io ci riesco, involontariamente ma ci riesco, perché non ho modo di stare fermo neanche per un secondo su questa gracile sediolina sbilenca.»
“Invernale” di Dario Voltolini
Libri

“Invernale” di Dario Voltolini

Dario Voltolini racconta la fine di suo padre. Inizia con la descrizione del suo lavoro di macellaio a Torino. Un giorno si taglia un dito. La ferita viene contaminata da un batterio. Comincia la malattia. Così il racconto si trasferisce dalla carne animale a quella umana, nei suoi rapporti di sangue e di anima con quella del figlio Dario ventenne. Ecco il risvolto di copertina che ho scritto per questo romanzo lancinante e foltissimo.
Intervista su “La verità e la biro”
Libri

Intervista su “La verità e la biro”

«A volte, lo ammetto, certe reazioni di lettori e lettrici in rete mi procurano amarezza e malinconia. Ma poi penso che il bello di scrivere romanzi consiste proprio in questo: confrontarsi con tutti. Perciò, anche se mi imbatto in un giudizio cattivo, cerco di consolarmi dicendo: non ti lamentare, è un privilegio essere stato letto da uno sconosciuto. Attraverso la letteratura sei entrato in contatto con un’anima estranea.»